SOS, un modello non solo per il sud

Ispirata al principio della cooperazione e non della competitività è la Scuola Open Source  (SOS) nata in Puglia, a Bari, lo scorso anno. Si tratta di una comunità di designer, artigiani digitali, maker, imprenditori, progettisti, programmatori, sognatori e innovatori, come loro si definiscono, che lavorano insieme per offrire  servizi di consulenza e ricerca, per pubblico e privato, e didattica per tutte le fasce della società, dai bambini ai pensionati, dai ricercatori e addetti ai lavori ai disoccupati, dai professori agli studenti. Scommettendo e investendo su tutti, il fine ultimo è quello di puntare all’innovazione sociale e tecnologica.  Mantra della SOS è proprio questo: “l’innovazione è sempre sociale, altrimenti è speculazione sull’ignoranza degli altri”.

La scuola si configura come un Hackerspace, uno spazio in cui persone con gli stessi interessi si incontrano per lavorare e confrontarsi per creare insieme, nei campi più diversi, dalla robotica alle arti visuali, dalla biologia all’elettronica fino a comprendere la poetica. È un centro per il riuso, cioè un luogo per la raccolta di materiale non più nuovo, con tecnologie ormai superate, al fine di promuoverne un diverso utilizzo. Inoltre è un FabLab in quanto contiene  una strumentazione per la fabbricazione digitale come stampa 3D e taglio laser.

La sede è un palazzo nel borgo di Bari vecchia in un immobile del Politecnico di Bari, che lo ha concesso gratuitamente in funzione di un accordo di partnership con SOS fino ad ottobre 2016, dopo questo mese entrerà vigore un canone di locazione con un canone simbolico.

La scuola, pur muovendo ancora i suoi primi passi, ha ricevuto un ottimo feedback, anche grazie alle relazioni strette con altri soggetti e pubbliche amministrazioni; infatti sempre guardando la realtà in un’ottica di cooperazione preferisce non parlare di competitors ma di ecosistema. Ad oggi ha legami con tante realtà, MIT di Boston, Stanford University, King’s College di Londra, Politecnico di Milano, ISIA di Urbino, ISIA di Firenze, Politecnico di Bari, ZIVA di Harare, Florida Polythechnic University, WAAG Society di Amsterdam, Fablab di Aalto, Collége de France di Parigi ed altre ancora.

Nel dicembre 2015 SOS si è classificata prima al bando  di cheFare, l’associazione culturale che sostiene progetti culturali innovativi, vincendo così  50.000€. Questa quota insieme al capitale sociale costituisce l’investimento iniziale. Per il futuro le fonti di sostentamento saranno costituite prevalentemente dai ricavi derivanti da diverse tipologie di membership, con fasce di prezzo diverse e con vantaggi e diritti diversi; si aggiungono poi i ricavi dei corsi che ha in programma, finanziamenti del MIUR e della progettazione europea e le risorse derivanti dall’affitto di macchinari e dalla prestazione di servizi di consulenza.

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Ph. Antonio Pellegrino

Dal 18 al 30 luglio 2016 presso la Sala Murat nel centro storico della città di Bari si è tenuto il laboratorio XYZ diviso in tre anime: X  che si è occupato di definire l’identità della scuola, Y  ha elaborato gli strumenti di avvalersi, Z ha individuato i processi di cui si servirà. Questo appuntamento è stato un momento importante di “sharing” tra partecipanti e docenti, in cui le esperienze, le  conoscenze e le abilità dei singoli sono state messe a disposizione del gruppo, sempre in linea con la logica open source, evidenziandone criticità e aspetti di forza.

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Ph. Antonio Pellegrino

Il rapporto con il territorio è stato un tema del laboratorio. La SOS ha messo a disposizione dei partecipanti gli spazi del Museo Civico, situato nel borgo antico della città, con la funzione di aula studio. Le signore di Bari vecchia hanno invece preparato pasti per i partecipanti alla modica cifra di 2€. Questo è stato spunto di riflessioni per i laboratori stessi che hanno ragionato sui meccanismi di coinvolgimento della popolazione.

 

Le attività che partiranno in autunno saranno definite il 13/14/15 settembre durante una riunione del CDA. Come ci racconta Alessandro Tartaglia, Direttore Didattico SOS, “in questi tre giorni definiremo le prime attività, a seguito, con un’idea di interazione di questo processo definiremo le altre. Sicuramente nella prima tranche di moduli didattici ci saranno dei moduli per bambini, per l’auto progettazione e l’auto costruzione di giochi per alfabetizzare la robotica. In tal senso ci muoviamo in sinergia con il movimento del Coderdojo e con altri gruppi attivi nella città di Bari come Alumni mathematica. Ma per le cose più concrete bisognerà aspettare il 15 di settembre”

Il 26 settembre c’è un incontro per il Bando PIN (Bando per i Pugliesi Innovativi) con un esercitazione di business model canvas organizzata da SOS e Bollenti Spiriti, e subito dopo un workshop di tre giorni aperto a tutti e gratuito per chiunque abbia bisogno di aiuto per chiudere il proprio Bando Pin. Dal 9 all’11 settembre 2016 i soci fondatori della SOS saranno a Milano, ospiti della triennale nell’ambito dell’evento Touchpoint che si terrà presso le Officine del Vapore.

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Ph. Antonio Pellegrino

 

 

Roberta Giuliano

 

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