Perché arte e management vanno di pari passo?

Con la crisi del mercato internazionale e l’impossibilità di continuare ad attingere al grande salvadanaio pubblico, stiamo assistendo ad un radicale riposizionamento del sistema culturale. Temi quali economia, management, business, marketing e brand si trovano sempre più spesso accostati alla sfera delle attività culturali, sebbene per lungo tempo siano sembrati agli antipodi della grammatica scolastica. Alla base di questa fase di transizione, dall’oleografia dell’artista indigente verso una lettura quasi imprenditoriale dell’arte, c’è la questione di riconoscimento di valore dei prodotti culturali: dal valore economico a quello sociale ed identitario.
culture   Per quanto si dica, la società mostra un forte interesse nei confronti dei prodotti culturali: compra meno dischi ma scarica più musica dal web, non frequenta le biblioteche ma acquista più libri su Amazon, legge meno quotidiani ma scambia idee sui blog. In altre parole consuma quotidianamente cultura in maggiore quantità, ma non ne condivide più le sue cerimonie, i costi ed il regime di eccezionalità: è per questo che nascono e si utilizzano nuovi mezzi per accedere alle risorse culturali esistenti. Prendiamo ad esempio la musica: fino al XX secolo il mercato musicale somigliava molto a quello dell’arte odierna, ma l’introduzione di forme di riproduzione di massa, come il giradischi e poi la radio, hanno permesso la sua diffusione oltre i confini dell’élite. L’arte, nelle sue accezioni più eterogenee, è complessa e l’amore per ogni sua forma passa necessariamente attraverso l’educazione e la sua diffusione. Attenzione: parlare di diffusione non significa fare ‘ i grandi numeri’ abbassando la qualità del prodotto, ma riuscire a mediare tra un prodotto difficile ed un pubblico totalmente disabituato alla difficoltà.
È proprio in questa intercessione tra prodotto e pubblico che entrano in gioco le norme di gestione ed il know-how delle imprese private, di coloro che più di ogni altro conoscono il mercato poiché è proprio sulla sua analisi che si basa il successo o il flop di una determinata attività commerciale. Infatti, se exploitation significa per un’impresa cercare lo sfruttamento replicativo a volte coatto, exploration significa rendere la conoscenza disponibile costruendo insieme al consumatore il prodotto generandone valore economico e culturale. Non mettere in relazione il prodotto con ogni suo possibile fruitore significa conferire al sistema artistico un valore solo potenziale, un talento inespresso di cui è pieno il nostro paese oggigiorno. Se l’Italia non riesce a comprendere come la cultura crei valore nel XXI secondo, si priva di una delle poche armi veramente affilate che possiede nel contesto della competizione mondiale.

Roberta Capozucca

 

Photo:  http://www.wdog.com/rider/writings/real_kruger.htm

 

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