Il crowdfunding applicato all’arte sbarca in Sicilia

Si chiama semplicemente “All that fall” l’Open Studio che Stefano Canto ha inaugurato lo scorso 24 maggio presso N38E13, spazio ricettivo d’arte contemporanea di cui avevamo parlato qualche mese fa, poco dopo la sua apertura.

L’artista romano aveva preso parte ad N38E13 fin dal suo esordio, contribuendo con l’opera S1, S2 (Monte Pellegrino, Palermo) all’esposizione inaugurale “Access Landscape Access”, dedicata al tema del paesaggio, ma anche attraverso un costante confronto con Ennio Pellicanò ed Agnese Giglia, cardini del singolare progetto artistico-culturale, e con Salvatore Davì e Katiuscia Pompili, i due curatori.Stefano Canto - S1, S2 (Monte Pellegrino, Palermo)

Dallo scorso luglio ad oggi Stefano Canto ha effettuato diversi periodi di residenza a Palermo, città che ha imparato pian piano a conoscere, fino a maturare un’idea ben più ampia e complessa rispetto a quella iniziale.

Il prossimo 3 luglio verrà, infatti, presentata al pubblico la sua installazione site-specific che attualmente è in corso d’opera, in uno spazio concesso dal Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, naturalmente in collaborazione con N38E13.

Facciamo un passo indietro però.

Cosa accomuna questa misteriosa realizzazione, “All that fall” ed N38E13?Open StudioAlla base di N38E13 si avverte con chiarezza una ben studiata linea progettuale costantemente in evoluzione e compimento: indagare i luoghi, i territori, i paesaggi urbani con occhio artistico e ridonarli alla società riqualificandoli.

Su questo motivo di fondo, presente in ciascuna delle iniziative sinora portate avanti, ecco allora innestarsi il perfetto operare di Stefano Canto: l’artista esplora, ricerca, comprende a suo modo la realtà palermitana a partire dal suo centro, dai suoi mercati storici, dalle case in rovina, dai luoghi di passaggio, dai vicoli, dagli accumuli per le strade.

La produzione artistica di Canto è caratterizzata da una sorta di poetica del luogo, dell’oggetto, dell’architettura, in un rapporto fra naturale e urbano entro cui materiali quali il cemento armato vengono piegati e riutilizzati come fossero elementi non artificiali.

A Palermo l’artista mira a far scaturire interrogativi che altrimenti in pochi si sarebbero posti: come si conosce un luogo e noi conosciamo veramente il nostro?

Stefano Canto, 2014Il percorso conoscitivo coinvolge ogni scala, dal minuscolo dettaglio all’assoluta evidenza; come un antropologo Stefano ha “studiato” a fondo il sistema culturale palermitano, tentando di ricostruire un complesso sistema di segni significanti, che potessero parlare da sé.

Questa ricerca in divenire sfocerà proprio nell’installazione prevista, sveliamo il sito, presso il loggiato della Cappella dell’Incoronazione, luogo storico della città arricchito da parecchie suggestive leggende, ma l’Open Studio – ed ecco finalmente la novità – rappresenta l’unica occasione per provare a comprendere da vicino, se non addirittura alla presenza dell’artista, l’iter seguito ed i risultati finora ottenuti, preziosissimi elementi senza i quali sarebbe impossibile giungere allo stesso prodotto artistico e difficile carpirne nel profondo la consistenza.

In “All that fall” Stefano Canto ed N38E13 danno a tutti l’opportunità di toccare con mano questa evoluzione artistica, mostrando gli accumuli, gli schizzi, i “reperti” e gli scatti prodotti negli ultimi mesi.

Si tratta di stampe fotografiche, litografie, appunti di viaggio ed opere scultoree che è possibile ammirare presso gli spazi di via Maqueda 7.

Ma c’è di più: ciascuno ha la possibilità di sostenere in prima persona il progetto, partecipando, in qualche modo, anche alla promozione del territorio e del tessuto sociale che ne sono il soggetto.Stefano Canto litografia, 2014Per un “siciliano” dovrebbe essere un motivo di orgoglio oltre che un richiamo alla responsabilità nei confronti di una terra indubbiamente ricca dal punto di vista culturale, che ha in sé ancora i segni di uno splendore passato ma altresì i germi di un nuovo possibile rigoglioso avvenire.

Per uno “straniero”, invece, non può che essere un insolito invito a scoprire non solo i meccanismi che stanno alla base della creazione di un’opera d’arte in generale ma anche a comprendere in che modo un artista sia in grado di percepire un luogo, elaborarlo e forse anche riplasmarlo.

Attraverso la campagna di crowdfunding lanciata dall’Open Studio è possibile far parte di tutto questo: i contributi sono davvero minimi ma il vantaggio forse più immediato, al di là dei nobili intenti, è certamente quello di poter così possedere un tassello della significativa opera di ricerca di Canto.  Stefano Canto 1 Che siano elaborazioni fotografiche su carta da lucido, sculture che racchiudono in sé memorie ed esperienze e si ricollegano al tema della ricerca tramite il concetto di membrana fra dentro e fuori, fra superfici corporee ed architettoniche, o che si tratti di stampe che riproducono quasi per caso immagini ed illustrazioni stratificate, simboli di una vecchia Palermo che fu, si tratta di affascinanti ed autentiche opere d’arte.

Maria Stella Di Trapani

 

Per sostenere ALL THAT FALL:

info@n38e13.com

http://www.n38e13.com

N38E13 libro d'artista

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