CAPSULE SHANGHAI GALLERY, UNA FINESTRA SULL’ASIA


L’unica galleria cinese presente ad Artissima 2021 (5-7 Novembre) è Capsule Shaghai, fondata nel 2016 nel distretto centrale di Xuhui a Shanghai dall’italiano Enrico Polato. La galleria si concentra principalmente su artisti asiatici emergenti che hanno base in Cina o che comunque hanno stabilito un punto d’appoggio professionale nel paese. In particolare ad Artissima presenterà l’artista Miranda Fengyuan Zhang nata in Cina nel 1993 che attualmente vive e lavora a New York.

Exterior view of Capsule Shanghai © Capsule Shanghai

Quale sarà il progetto che porterete ad Artissima 2021?

Presenteremo un solo show di un’artista cinese che vive e lavora a New York, Miranda Fengyuan Zhang. Lavora principalmente con il tessile, prende ispirazione dalla nonna che lavorava riciclando gli indumenti in disuso. Zhang usa l’avanzo dei fili industriali delle fabbriche cinesi e crea opere in fibra al confine tra astrazione e rappresentazione. Noi presenteremo dieci suoi lavori inediti e questo sarà anche il suo debutto in Europa e in Italia.

Miranda Fengyuan Zhang: A World Without Us, installation view at Capsule Shanghai, 2021 © the artist and Capsule Shanghai

Quali sono le strategie che usa per promuovere i suoi artisti durante le fiere?

Io e il mio team abbracciamo ogni progetto di fiera con un nuovo spirito e cerchiamo modi di dialogare con la scena locale in cui il progetto viene presentato. Recentemente, inoltre, abbiamo iniziato a collaborare con l’azienda EdiXion per la creazione di cataloghi digitali per la promozione sul web dei nostri artisti.

Siete l’unica galleria asiatica ad Artissima, come mai avete deciso di partecipare a questa fiera e quali sono gli obiettivi economici e non a cui puntate?

Abbiamo partecipato in due occasioni ad Artissima, nel 2019 e nel 2020. Come gallerista italiano che gestisce uno spazio in Cina colgo l’opportunità di mostrare il mio programma nel mio paese di origine, inoltre, abbiamo stabilito una preziosa connessione in passato con i collezionisti locali. Il nostro obiettivo è aumentare l’esposizione dei nostri artisti al pubblico europeo e creare opportunità istituzionali, rendendoli internazionali.

Liao Wen: Almost Collapsing Balance, installation view at Capsule Shanghai, 2021 © the artist and Capsule Shanghai

Quanto conta per voi investire nelle fiere sia pre che post crisi sanitaria?

Le fiere sono una parte importante per il nostro business. Tuttavia, essendo chiaramente connesse con le persone che viaggiano, gli ultimi due anni hanno rappresentato una sfida sia per le fiere sia per i galleristi.

Con quali criteri scegliete gli artisti da presentare alle fiere?

Ho un piano a lungo termine con i miei artisti e parlo regolarmente con loro su quale fiera sia più adatta a mostrare il loro lavoro nella forma migliore, inoltre cerchiamo di capire anche in quale mercato spingerli maggiormente. Quando espongo nelle fiere internazionali do la priorità alle presentazioni personali  in modo da dare più possibilità ad ogni artista di esprimere la propria voce.

La vostra è una galleria di ricerca, una ricerca mirata e improntata sul panorama asiatico. Quali sono gli artisti e l’arte che vendete di più nella scena asiatica?

Capsule pone l’attenzione sugli artisti emergenti e stiamo rilevando un crescente interesse da parte dei collezionisti asiatici che seguono la nostra realtà, i collezionisti apprezzano molto il nostro impegno nel portare in scena nuovi talenti. Puntiamo a diversificare il più possibile la nostra selezione di artisti e di lavori e non seguiamo nessun trend particolare, ma cerchiamo di avere una voce indipendente. Abbiamo mostrato artisti internazionali emergenti per la prima volta in Cina e abbiamo introdotto i nostri artisti locali in fiere internazionali. Questa dualità è il fulcro della nostra attività.

Miranda Fengyuan Zhang: A World Without Us, installation view at Capsule Shanghai, 2021 © the artist and Capsule Shanghai

Quanto sono diventati importanti digitale e viewing room per la vostra attività?

Abbiamo implementato le viewing room in modo da raggiungere anche i visitatori che attualmente non possono viaggiare a causa delle restrizioni alle frontiere legate alle politiche Covid. Inoltre, abbiamo registrato un traffico digitale, sia sul sito che sui social media, non indifferente ed abbiamo ricevuto buoni feedback da parte dei nostri utenti, il che ci fa capire che stiamo lavorando bene in questa direzione. L’integrazione con il digitale è stata necessaria per tutto il 2020, ma comunque rimarrà una parte fondamentale anche in futuro, perciò stiamo compiendo ulteriori sforzi in questo settore per renderlo parte integrante della nostra attività.

Alessandro Teoldi, Untitled (Air France, American Airlines, Hawaiian, Piedmont Airlines, Continental and American Airlines), 2020, inflight airline blankets, 152.4 x 121.9 cm. Presented at West Bund Art & Design, 2021 © the artist, Marinaro NY and Capsule Shanghai

Si è appena conclusa Art Basel, come è andata la fiera quest’anno dopo una lunga pausa?  

Quest’anno abbiamo partecipato ad Art Basel con un solo show dell’artista cinese Wang Haiyang, l’artista ha ricevuto una calda accoglienza e la fiera è andata molto bene. Personalmente vedo le fiere come un’estensione degli spazi della nostra galleria e spendo molto tempo per pianificare al meglio la presentazione al pubblico.

Qual è la sua visione sul futuro delle fiere d’arte?

Al momento viaggiare è complesso e per ragioni pratiche devo essere selettivo e concentrato sulle fiere a me più familiari; quando viaggiare tornerà ad essere più semplice mi piacerebbe allargare i miei orizzonti verso altri paesi. Con la situazione attuale le fiere hanno subito una riduzione sia in termini di spazi che di affluenza ma, dopotutto, ci hanno dato la possibilità di entrare in contatto con i collezionisti locali; personalmente mi aspetto che questa sarà la normalità anche per il prossimo anno.

Exterior view of Capsule Shanghai © Capsule Shanghai

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