MUSEO DIFFUSO DI SCIACCA: UN ANNO IN CRESCITA

di Margherita Fresa

Ieri, 1° aprile 2021, il Museo diffuso dei Cinque sensi di Sciacca ha concluso il suo primo anno di vita festeggiando una crescita positiva e raccogliendo numerosi riconoscimenti. Un anno fa, infatti,
l’associazione di promozione sociale Ecomuseo dei cinque sensi, nata nel 2019, è diventata una Cooperativa di comunità con lo scopo di tutelare, valorizzare e promuovere l’identità del territorio come risorsa per l’intera comunità locale.

Viviana Rizzuto, che ha lasciato una carriera manageriale all’estero ed è tornata in Sicilia per mettere le proprie competenze al servizio della sua città, è presidente della cooperativa. «Tutto quello che si sta portando avanti qui a Sciacca – afferma – nasce dalla constatazione che le risposte alle problematiche locali erano già presenti sul territorio stesso. La sfida è stata tradurre queste risorse in valore culturale ed economico, per uno sviluppo globale, sistemico e duraturo».
Il principio da cui parte il lavoro della cooperativa consiste nel considerare la società come organo complesso, insieme di ecosistemi interconnessi e interdipendenti, in cui il lavoro di ognuno può essere un’importante risorsa per gli altri. Per questo, il primo passo è stato diffondere la consapevolezza del valore della propria identità e del proprio patrimonio. «Per puntare sullo sviluppo del territorio attraverso il turismo tutta la comunità deve essere coinvolta – spiega Viviana Rizzuto – la volontà è quella di gestire la complessità, lavorando con l’efficienza di un’impresa ma con l’etica di una comunità».

Sulla base di questi principi è nato il Museo diffuso dei cinque sensi, i cui corridoi e sale d’esposizione sono le strade e le piazze di Sciacca, mentre gli esercizi commerciali, le attività ricettive e i suoi abitanti ne sono i custodi. Oggi la cooperativa conta circa 5000 persone e sono oltre 30 le associazioni che fanno parte di questa rete. Il “museo” offre ai visitatori numerose esperienze tra tradizioni, bellezze naturalistiche, artistiche e culturali: è possibile uscire in mare con i pescatori, visitare aziende agricole locali e partecipare alla raccolta di prodotti tipici, oppure visitare le grotte di Dedalo, percorrere gli itinerari cittadini facendo tappa ai vari monumenti o ascoltare i racconti e le storie della città, inoltre, vengono proposte classi di ceramica, lavorazione del corallo e fabbricazione di sapone tenute dagli artigiani di Sciacca. Afferma la presidente: «Noi proponiamo un museo a cielo aperto, i cui responsabili sono le persone che vivono sul territorio». Quello di Sciacca, infatti, è un ecomuseo, riconosciuto dalla Regione Sicilia e in rete con gli altri 12 ecomusei regionali.

In un anno di recessione nel settore turistico, il progetto di Sciacca ha prodotto risultati in controtendenza: «In otto mesi abbiamo vinto sette bandi, rafforzato i nostri finanziamenti e ampliato le nostre esperienze». Uno dei progetti realizzati nel pieno della pandemia e incluso nel bando Ripartenze inclusive della Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani è stata la raccolta fondi per un “Infopoint diffuso”, in cui cittadini, commercianti e pescatori saranno dotati di un supporto digitale per fornire informazioni ai turisti in diverse lingue. Recentemente, inoltre, il Museo diffuso è risultato primo in graduatoria per il Bravo Innovation Hub, un bando per startup innovative nel settore turistico e culturale, che prevede 20mila euro come premio in denaro e 20mila euro in formazione. «Siamo rimasti sorpresi – afferma Viviana Rizzuto – perché spesso quando si parla di innovazione si pensa a qualcosa di nuovo o di collegato alla tecnologia. Il motivo per cui siamo arrivati primi è che qui a Sciacca stiamo trasformando una comunità in un’impresa sociale, gestendo in maniera consapevole e responsabile le risorse esistenti». 

È stato possibile registrare un riscontro molto positivo da parte dei visitatori anche nel breve periodo di apertura estivo. La Cooperativa di comunità, però, non si è limitata a registrare la crescita sulla base dei flussi turistici, ma ha tenuto in considerazione anche l’aumento di benessere portato sul territorio: «Noi siamo convinti che per poter puntare su uno sviluppo duraturo, questo debba essere insieme sociale, culturale ed economico. Sulla base di questo andiamo a misurare i risultati». A tale scopo, è da poco nata una collaborazione tra la cooperativa di Sciacca e l’Università di Palermo per andare a definire degli indicatori che permettano di monitorare la crescita nelle tre diverse aree.

Alcuni traguardi sono già stati raggiunti. Ad esempio, la stagionalità dei flussi turistici è stata a lungo un problema per le attività locali, ma quest’anno, a seguito di un accordo con il più grande imprenditore turistico del territorio (Aeroviaggi Sciacca), si è arrivati a un cambiamento: «ci ha contattati per poter aprire d’inverno per la prima volta, entrando in collaborazione con noi. Ora che la comunità mette a valore il proprio patrimonio culturale, c’è qualcosa da offrire ai visitatori tutto l’anno». Inoltre, nuovi imprenditori hanno investito sul territorio di Sciacca, trovando un supporto nella comunità e vedendo le possibilità per una crescita futura. Una conquista in ambito culturale è stata, invece, l’applicazione della Convenzione di Faro, che ha permesso di riaprire alcuni siti chiusi da molti anni (tra cui il Museo di arte sacra, grazie ad una collaborazione con la Diocesi di Agrigento). Viviana Rizzuto è anche presidente dell’associazione DiCultHer Faro Sicilia, che ha lo scopo di mettere in rete le realtà siciliane che intendono mettere in pratica la convenzione.

Proprio per la sua forza e i suoi risultati, si è scelto di modellizzare il progetto del Museo diffuso dei cinque sensi, in quanto fondato su due concetti presenti in ogni luogo: comunità e identità. Infatti, a partire da questa primavera, altri 12 comuni siciliani (dopo aver ottenuto un finanziamento SNAI – strategia nazionale aree interne) adotteranno la stessa strategia

Search for a Topic